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Visualizzazione dei post da agosto, 2010

Travolti

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Ci sono metafore che rispecchiano modi molto diversi di affrontare la vita e le sue difficoltà. C'è il modello Scarlett O'Hara, che va avanti come un caterpillar per raggiungere i propri scopi e non permette che nessuna avversità la abbatta. C'è il modello Dottor Zivago, che si lascia trasportare dal destino come una foglia nella corrente. C'è il modello giunco, che è flessibile e difficilmente si spezza. C'è il modello quercia, che resiste fino a un certo punto e poi crolla. Ce ne sono moltissimi altri, ma i miei preferiti sono questi. Tu vorresti essere lottatrice come Scarlett, e flessibile come un giunco, e ti senti un'idiota quando ti sorprendi a navigare rassegnata alla deriva. Solo che in certi momenti ti senti stanca di nuotare controcorrente, di combattere contro le ondate grandi e piccole, e allora ti fermi a fare il morto a galla per riprendere fiato. E scopri come sia comodo e piacevole, stare lì e pensare "vada a cagare tutto; quello che deve

A tempo debito

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Ovunque mi giri c'è qualcosa o qualcuno che cerca di farmi sentire in ritardo sulla mia vita, o che mi dice come sono e come invece dovrei essere, o che vuole incasellarmi in una generalizzazione che non mi rispecchia. Mi spiego meglio. Gran parte delle persone che conosco, tutti sulla trentina, si lamentano di essere parte di una generazione in ritardo, perché non siamo ancora sposati, non abbiamo figli, non abbiamo ancora acceso il mutuo per la casa, non abbiamo un lavoro stabile, eccetera eccetera. Le colleghe in ufficio non perdono occasione di snocciolare perle di saggezza su come andrebbe vissuta la vita perfetta. I sedicenti telegiornali ogni tanto tirano fuori servizi che dovrebbero dipingere questa nostra generazione di disadattati (nel migliore dei casi), drogati e mezzi delinquenti. Poi ci sono i film di Muccino, gli articoli sui blog e sulle riviste, insomma, un assedio, un tentativo di lavaggio del cervello per cercare di farmi sentire inadeguata. Io non mi sento inad

Gioia infinita

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... un viva alla strada e un viva all'amicizia vera,   che è una cosa rara, che un oceano ci separa,   brindo a voi e a questa vita,   pace amore e GIOIA INFINITA Negrita, Gioia Infinita , Helldorado, 2008 Vacanze finite, si torna alla vita quotidiana. Domenica ho lavato tutta la mia roba, ma ho tenuto fuori il telo da mare, tanto, purtroppo, fino all'anno prossimo non mi servirà più, quindi non era necessario lavarlo subito. Questa è la spiegazione razionale. La spiegazione irrazionale è che mi serve annusarlo di tanto in tanto, così, per sentire il profumo delle vacanze, quel misto di salsedine e crema solare che basta annusarlo per sentire il rumore delle onde e le strida dei gabbiani. Quindi periodicamente prendevo il telo, lo annusavo, mi scendeva una lacrimuccia, e tornavo alle mie faccende. L'unico motivo di gioia del rientro a casa, è che c'era la nostra Northern Baby in visita. Non avrei mai voluto essere fuori città sapendo che c'era lei qui, anche se que

This is the end

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Ultima puntata delle esaltanti vacanze trullesche. Le puntate precedenti qui e qui Venerdì 20 - giorno 10 Sono un po' titubante all'idea di fare il resoconto della giornata di venerdì. I motivi sono molteplici, ma principalmente non vorrei che qualcuno fraintendesse quello che scriverò. Ma, perché il resoconto sia completo e veritiero, non posso tralasciare nemmeno un giorno, da brava cronista. Premessa: il Producer ha iniziato dal giorno uno a scassare la uallera per andare allo zoo-safari di Fasano. Ed è riuscito a convincere i 5 maschi del trullo dei single ad andare tutti insieme. Noi ragazze continuavamo a non essere interessate, quindi ci è sembrato comunque carino restare al trullo, iniziare a preparare i bagagli e sistemarci per la serata; anche se, a dirla tutta, perdermi l'ultimo giorno in spiaggia mi dispiaceva, così come separarci in due gruppi. Ma, d'altro canto, lo zoo-safari chiudeva alle 5 e la per serata saremmo stati tutti insieme, in modo da salutar

Trullallero trullallà

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Segue da qui . Domenica 15 - giorno 5 Ferragosto. Mi alzo e trovo Mr. Wonderful ad apparecchiare la tavola del giardino per la colazione allineando le tazze con precisione millimetrica, il caffè è già sul fuoco, la giornata è bellissima, con il vento che scuote le piante del giardino e il sole che viene filtrato dalle tende bianche. Ho ancora sonno, ma l'insieme è talmente bello che assume le sfumature del sogno. E, come il sogno, è già contornato da un alone di rimpianto. Il Boss, persona assai previdente alla quale deve andare tutta la nostra riconoscenza, immaginando l'affollamento del Ferragosto, aveva fermato dei lettini in uno stabilimento. Che sarebbero stati tenuti fino alle 11. Con la flemma propria delle vacanze iniziamo già ad avere almeno un'ora di ritardo, ci presentiamo a mezzogiorno alla spiaggia e scopriamo che purtroppo il bagnino non aveva comunicato la nostra prenotazione alla cassa. Il che alla fine è stato un bene, perché sentendosi in colpa ci sistema

Vieni a ballare in Puglia

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Al sesto giorno di permanenza, finalmente dotata di connessione a internet, posso iniziare a scrivere un resoconto veritiero e imparziale della tanto agognata vacanza. Personaggi ed interpreti: Nel trullo n.1 (dei single): La Ballerina La Piemontesina Bella La Cubista Il Sarto Lo Chef La Sfinge The Producer Mr. Wonderful Nel trullo n. 2 (delle coppie): The Boss La Guida Il Pescatore La Mora Nel trullo n. 3: Gli amici dal Friuli Nell'appartamento n. 1: Il Grigliatore La Principessa L'Alpinista In più, guest stars per soli due giorni: L'Amazzone La Colombiana Un Amico Totale, 21 persone. Ho polverizzato qualsiasi mio record personale quanto a gruppi vacanze molto numerosi. Mercoledì 11 - giorno 1 Vengo svegliata da uno scroscio d'acqua alle 9.30 del mattino. Il primo pensiero è "Ma quanta acqua dà alle piante quella scassa**** del piano di sopra?". Poi mi rendo conto che forse l'innaffiatura sta durando troppo, allora mi rendo anche conto che ho le l

Aida Aida parea dicesse

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Domenica con le amiche (e un amico) siamo andate a Verona a vedere l'Aida all'Arena. Sono partita da casa con mia sorella (tuttora innominata) e la Psicologa, dotate di binocoli, cuscini, cuscinetti, copertine, maglie e maglioncini. Qualcuno ci aveva detto che rischiavamo il congelamento. Tappa a Milano per caricare in auto la Ballerina e relativi bagagli, e via verso il Veneto. Giunte in tutta tranquillità a Verona, ci siamo dirette verso la stazione per raccogliere anche una splendida Cicci in versione futura mamma, che arrivava in treno da Venezia. Raggiungere la stazione non è stata impresa da poco, avendo sbagliato strada due volte ed essendoci ritrovate in una viabilità a dir poco illogica, ma per fortuna ce la siamo cavata. Dopo aver ritirato i biglietti, rigorosamente i più economici, siamo finalmente andate all'hotel. Un'oretta di riposo, vestizione e trucco e ci siamo dirette verso il centro. Dopo uno spuntino ci siamo fiondate a prendere i posti, che essendo

Il buco nero

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Altro che vuoto pneumatico… l'unico vuoto vero che si è creato è quello nel mio portafoglio. L'altro ieri sono andata con la mia amica Psicologa all'outlet, con l'intento di comprare un paio di sandali bianchi rasoterra, un paio di jeans ed eventualmente un costume da bagno. L'outlet apre alle 10 del mattino, quindi alle 9.30 lei era già sotto casa mia a bordo della sua bellissima Alfa Mito bianca. Il clima era ideale, sole caldo e aria fresca, e dopo aver recuperato un elenco di negozi in cui avremmo avuto degli sconti extra, ci siamo messe all'opera. Tanto per attenermi alla lista della spesa, ho subito comprato un paio di ballerine blu. Sono bellissime e ne sono orgogliosissima, ma come dire, ho subito iniziato bene. La seconda tappa sono stati i jeans nuovi, e quelli erano previsti. Ringrazio tra l'altro la Psicologa per il sostegno psicologico nella scelta dei jeans, che per me è sempre un momento un po' traumatico e difficile. E anche per avermi f

Vuoto pneumatico

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Ancora fatico a crederci. Venerdì 30 luglio, alle ore 18 e zero-zero,   la sottoscritta ha iniziato ufficialmente le sue meritate ferie. Dove per ferie per il momento intendo solo che non devo recarmi in quel ridente paesino tutte le mattine al'alba, ma devo ammettere che già questo basta a entusiasmarmi. Credo che la parte romana del mio sangue emerga prepotentemente in questo aspetto. A me piace oziare. Il termine stesso di vacanza , la sua stessa etimologia, sono affini al mio spirito e alla mia idea di riposo. Quindi ecco il programma di massima per questa prima settimana di vacanza: - Non aver nulla da fare. No, non mi annoio. So come riempire il mio tempo. Principalmente leggo, guardo la tv, penso, scrivo, penso, dormo, esco a fare un giro, telefono agli amici, vado a bere una cosa e poi tiro tardi senza motivo. - Tirar tardi senza motivo, come già detto.   Che è la cosa che mi piace fare di più, tirare tardi la notte, senza motivo, vedendo magari film che oltre a me avrà vis