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Visualizzazione dei post da dicembre, 2011

Vorrei cantare insieme a voi

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Non vorrei scrivere delle festività imminenti. Non tanto per un desiderio di originalità, quanto perché, non so voi, ma io mi sento già un po' troppo bombardata di stimoli natalizi. Sono ormai due mesi che è tutta una profusione di Babbi Natale che bevono bibite gassate agitando palle souvenir piene di neve, che assaltano Venezia vestiti nei modi più strani, che per radio mi giurano che loro comprano i giocattoli già fatti in quella tale catena di giocattolifici (altro che gli elfi). Non ne ho visti tanti appesi ai balconi quest'anno, con mio grande sollievo, ma stavo pensando di impiccarne uno fuori dalla mia finestra e spacciarla per una installazione d'arte contemporanea che vuole protestare contro la mercificazione delle feste religiose. Già che siamo in argomento: qui a lato il vero aspetto del personaggio noto come Babbo Natale.   Come sempre non ho ancora comprato un regalo che sia uno, per mantenere viva la tradizionale maratona "Stra-regalo" del

Live and let die

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Premettiamo che sono una persona piuttosto tollerante, di norma. Premettiamo anche che ci sono periodi - i famosi quei giorni - in cui la soglia di detta tolleranza si abbassa inesorabilmente, ma resta sempre piuttosto alta, parlando in senso assoluto. Ciò detto, io non posso più sopportare, ripeto non posso più sopportare alcune cose, che esporrò qui di seguito in ordine, così come mi accadono a partire dalla mattina fino alla sera,  con una bella farcitura di parolacce, così mi sfogo anche. Numero uno. Netturbini milanesi. Io vi stimo tanto, sono felice che la città non trabocchi di spazzatura, tutto grazie a voi che passate col camion a ritirarla. E fate veramente la raccolta differenziata, non è una palla! Quindi fondamentalmente vi ringrazio dal fondo del cuore. Ma - c'è un ma. Sono le 8.30, siamo tutti in ritardo per il lavoro. Capisco che a voi faciliti e velocizzi il compito, ma è proprio indispensabile mettere il camion DI TRAVERSO sulla carreggiata creando un

Lavoro con Coscienza. E per Coscienza

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Nella foto: Coscienza quando ha scoperto la falla in una delle gambe del tavolo Ikea Nel week-end sono andata a Parma per aiutare Coscienza a cambiare casa. Ma vorrei raccontare le cose con ordine. Conversazione del mercoledì sera: F: - Guarda che comunque pensavo che è meglio se arrivo il venerdì sera, così sabato sono già lì. C: - Ah, beh, ma quello era OVVIO, tu DEVI venire il venerdì sera, perché il sabato iniziamo presto. F: - Zì buana . Conversazione del giovedì sera: C: - Eh-ehm, senti, alla fine se preferisci venire la mattina di sabato... tanto con la ZTL non possiamo iniziare a portare la roba prima delle 2 del pomeriggio... F: - Vabbè, verrò comunque venerdì sera, ormai ho preso due ore di permesso apposta! C: - No, ma io sono anche più contenta, così abbiamo la mattinata per fare delle commissioni. F: - Zì buana. Comunque considera che arriverò verso le 6 da te. Il venerdì alle 16 e zero-zero sono partita dall'ufficio, con tutta calma sono arri