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Un anno di lockdown

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Oggi marca esattamente un anno dal momento in cui la pandemia è arrivata nelle nostre vite.  La mia vita è cambiata, come quella di tutti, per via della pandemia, dal punto di vista "sociale", ma anche dal punto di vista personale.  Mi ricordo esattamente, ora per ora, tutta l'ultima giornata "normale", anche perché non era stata scandita dalla solita routine casa-ufficio-casa.  Era un venerdì, venerdì 21 febbraio 2020 e, con un collega e una cliente, eravamo andati a vedere una produzione presso un fornitore in Emilia Romagna. Al ritorno la radio ci ha informati del primo caso ufficiale a Codogno, ma speravamo - o forse lo speravo solo io - che non ci sarebbero state conseguenze così drammatiche e devastanti, e di sicuro non per così tanto tempo. La domenica sera la cliente ha scritto annullando la nostra riunione settimanale del lunedì presso i loro uffici - in quanto l'azienda aveva comunicato di lavorare da casa. La nostra azienda, molto più piccola, ha

Confessione di un'amante delle Barbie

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Questo post non è stato sponsorizzato e purtroppo la Mattel non mi paga. La foto non è mia ma queste qui le avevo tutte (TUTTE!). Immagine dal sito  www.resimbul.com Mi piace molto truccarmi e giocare coi colori, e anche truccare gli altri. Sapendo di questa mia passione, Mr. Big, orfano della truccatrice ufficiale del suo locale, mi ha chiesto se sarei stata in grado di fargli un trucco da teschio. Ovviamente mi mancava una base bianca per riuscire nell'impresa, quindi alla ricerca di trucchi di Halloween, possibilmente low cost, mi sono ritrovata a curiosare sul sito di una catena di giocattoli. Devo dire che la prima cosa che mi ha colpito è che, a parte una presenza decisamente eccessiva di giocattoli e accessori legati a Frozen, le cose non sono cambiate tantissimo da quando coi giocattoli ci giocavo io, e ok, non parliamo del primo dopoguerra, ma comunque sono passati buoni 30 anni (arggghhh): bambolotti che espletano varie funzioni corporali, il mitico Cicciobel

I febbroni di marzo

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La scorsa settimana ho preso l'influenza. Domenica notte non ho praticamente chiuso occhio, tra puntate al bagno per vomitare o fare altro, una sensazione di malessere totale e anche l'indispensabile apporto di qualche vicino che alle 2 di notte ha pensato bene di inciampare e ruzzolare (credo) giù dalle scale per schiantarsi contro la mia porta -- facendomi saltare il cuore in gola. Letteralmente. Il lunedì mattina, non so grazie a quale aiuto certamente soprannaturale, sono riuscita a trascinarmi fuori dal letto per poi trascinarmi ulteriormente al lavoro per fare una cosa che non potevo rimandare e recuperare il computer, dopo di che sono tornata a casa il più rapidamente possibile e mi sono rimessa a letto. Morale della favola, avevo 38.5. Che magari qualcuno non riterrà una temperatura altissima, ma avendo io una temperatura normale di circa 35 (sì, sono un essere a sangue freddo), e considerato che già 37.5 mi mette KO, per me era un febbrone da cavallo. Erano vari

Lo sport fa male

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Foto trovata in rete: http://orlunipi.it/foto/grandi/vertigini.jpg Ho tenuto fede al mio proposito e mi sono iscritta in palestra. Non nel club super figo e super costoso vicino a casa mia come avevo inizialmente pensato di fare, ma dopo lunghe riflessioni e un paio di controlli al mio conto in banca, mi sono rassegnata ad iscrivermi alla palestra aziendale. Sì, ho una palestra interna all'azienda. E costa 100 euro all'anno di iscrizione. E mi basta scendere di 3 piani con l'ascensore e sono lì. E come mai non mi ero mai iscritta lì, e l'ho tenuta come ultima spiaggia? Perché in quell'edificio ci passo dalle 9 alle 11 ore al giorno, e almeno la palestra volevo farla altrove, ma non potendo permettermi il club super figo (e anche un po' terrorizzata dalla prospettiva di avere un life coach che mi insegue per dirmi cosa fare), alla fine ho capitolato. Mi sono sentita molto orgogliosa di me, sono andata tutti i giorni all'inizio. Mezz'ora di ca

Anno nuovo

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Ci risiamo, è iniziato un nuovo anno. Per abitudine scolastica non mi viene naturale pensare a gennaio come all'inizio dell'anno, per me un nuovo anno parte da settembre (come avevo già confessato qui ). Cionondimeno, mi rendo conto che in effetti è iniziato il 2015, che quindi inizierò a usare una nuova agenda, un nuovo calendario, e che purtroppo i problemi vecchi mi inseguiranno anche nel nuovo anno. Sarebbe bellissimo se tutte le cose stressanti e negative che abbiamo lasciato al lavoro o nella vita quotidiana venissero cancellate alla fine dell'anno vecchio. Hai una bolletta da pagare? Va beh, colpo di spugna e te la abbuoniamo, ricominci a pagare al prossimo bimestre. Hai un amore non corrisposto? Via, alla mezzanotte del 1° gennaio te lo sarai dimenticato. E lui avrà dimenticato te, così quando vi incontrerete di nuovo, tra qualche giorno, sarà tutto nuovo, e magari diverso. Sarebbe bellissimo e semplificherebbe la vita. Una sorta di amnesia collettiva i

Più uno

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Immagine presa online dal sito del Telegraph http://www.telegraph.co.uk/ La scorsa settimana è stato il mio compleanno. Ho sempre amato il mio compleanno perché non vedevo l'ora di crescere, di prendere la patente, di avere una casa mia, di vivere libera come l'aria, e diventare una persona importante, perché dal mio punto di vista di piccola megalomane tutti gli adulti erano persone importanti. Poi ovviamente mi piacevano la torta, i regali, gli amici sorridenti che mi festeggiavano. Ora che sono ufficialmente più vicina ai 40 che ai 30, posso dire che sono cresciuta, ho preso la patente, ho una casa mia, ma anche che non sarò mai in grado di fare le grandi cose che avevo pensato da piccola nel tempo che mi rimane, e che è meglio ammetterlo pubblicamente ora, prima di ritrovarmi triste e disillusa fra altri 30 anni. Il mio nome non finirà mai sui libri di storia. Non avrò mai il tempo e le capacità di scrivere dei libri osannati dalla critica e campioni di incassi.

Chi non muore si rivede

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Inizialmente non ho più scritto per mancanza di tempo e per mancanza di ispirazione. Non mi va di scrivere tanto per farlo, mi piace avere qualcosa da dire, se no tanto vale stare in silenzio. Poi, dopo un po',  mi sono "dimenticata" di avere un blog.  Poi, qualche giorno fa, mi sono resa conto che il mio blog mi mancava. Non sono ancora certa del fatto che troverò il tempo e soprattutto i contenuti per scrivere di nuovo con un po' di costanza, ma ci vorrei provare e sempre senza dare un taglio troppo specifico.  Per me il blog è un diario, è un modo di sfogare le frustrazioni e condividere le gioie, quindi non penso che ci sarà un tema più specifico di "la mia vita, quello che mi capita, che mi piace, che mi colpisce, che odio, che amo". Cos'è successo in tutto questo tempo?  Mille cose. La mia vita in un certo senso è cambiata radicalmente, anche se tutto sommato è sempre la stessa. Cioè, ha subito alcuni importanti cambiamenti, però l