Vivere sopra un pero - e far figure da broccolo
Questa benedetta primavera mi sta uccidendo. Premettiamo che adoro la primavera e da settembre, ogni anno, non aspetto altro che il ritorno delle rondini, delle lunghe giornate, delle gemme sugli alberi e del profumo inebriante dell'erba fresca. Però cavoli sto arrancando. Il mondo si sta muovendo troppo rapido e io sono fuori forma e non riesco a stargli dietro. Per esempio. Venerdì abbiamo avuto un meeting di tutti gli uffici mondiali della mia azienda, con tanto di cena e danze serali. Arrivati in hotel, poiché la stanza mia e del mio collega non erano ancora pronte, sono andata a mettere la giacca nella stanza di una collega spagnola. Mentre percorriamo il corridoio, si apre una porta alla mia destra dalla quale spunta un uomo alto che mi vede, si illumina di immenso e mi saluta con un inaspettato entusiasmo: "Effe, how nice to see you again!" ( Effe, che bello rivederti! ). Io niente. Vuoto totale, rispecchiato dalla mia espressione a punto interrogativo