Incontri Ravvicinati
Lo so, ormai scrivo solo post di auguri e sembro una cartoleria virtuale. Ma non solo non ho mai tempo di scrivere, soprattutto c'è troppa gente che compie gli anni ad Aprile.
CìCì, dalle iniziali, altrimenti detta "La Dietrologa" (con la erre, ché Dietologa non sarebbe minimamente adatto a lei), il cui nome indiano è "Colei - che - porta - la - frangia - nei - secoli - dei - secoli", è mia amica da talmente tanti anni che ormai ho perso il conto.
Perché la Dietrologa? Perché se c'è una qualche teoria cospirativa fantasiosa e impossibile da provare su un qualunque avvenimento (il complotto dietro all'attacco alle Torri Gemelle, gli angeli custodi di Rosemary Altea, le perfide multinazionali che bloccano il progresso dell'umanità, la morte di Paul McCartney, Roswell e l'area 51, insomma, le teorie su cui Roberto Giacobbo ha basato la propria carriera), sicuramente lei la conosce e la appoggia, o è per lo meno possibilista in merito.
Il nome indiano è invece evidentemente dovuto alla pettinatura che è la stessa da anni, e non c'è verso di farle sperimentare qualcosa di nuovo. Prove fotografiche indicano che già ai tempi della prima comunione aveva la frangetta, che nel frattempo è cresciuta con lei. C'è chi mormora che ci sia nata, ma non abbiamo mai avuto il coraggio di chiederlo a sua madre.
Altra caratteristica fondamentale è la totale mancanza di senso del tempo e dello spazio, questo perché ritiene entrambi una risorsa infinita. In effetti volevo ispirarmi alla Wertmüller e intitolare il post "Incontri ravvicinati che non sono mai avvenuti perché CìCì doveva farsi la piega alla frangia", solo che non ci stava. Da quando la conosco le volte in cui è stata puntuale si possono contare su una mano, anche perché tende a perdersi nella sua stessa città (l'ho detto, ha problemi col tempo e con lo spazio... E quando scopriranno la 4a dimensione c'è da scommettere che avrà dei problemi pure con quella). Eppure, incredibilmente, è quella del nostro gruppo che ha viaggiato più di tutti, e non si sa come è sempre riuscita a tornare a casa. Credi di conoscerla, eppure tira fuori risorse inaspettate.
Ma soprattutto lei è la soccorritrice degli infermi dell'anima, la spalla su cui piangere, la consolatrice degli afflitti, al punto che ho imparato che se non voglio scocciature guardo da che parte si dirige lei, capisco che c'è qualche guaio/polemica/lite/problema, e mi dirigo dalla parte opposta, sicura di allontanarmi dall'occhio del ciclone.
Però so anche che se ho un problema o un tarlo posso parlarne con lei, che saprà tenere la bocca chiusa sui miei segreti inconfessabili, non mi giudicherà, mi darà consigli sensati e si schiererà sempre dalla mia parte cercando una qualche fantasiosa giustificazione a qualunque cazzata io faccia; e, qualora la situazione lo richieda, si offrirà di spezzare gambe e/o strappare organi vitali a mani nude a chiunque mi abbia fatto un torto (o chiunque lei ritenga me l'abbia fatto); e non lo farà per lusingarmi ma perché ci crede veramente. È, insomma, un'amica preziosa, anche se - o proprio perché - siamo diverse. Lei esplode, laddove io implodo; io sono sul genere Penelope-che-tesse-la-tela, lei è tipo Giovanna d'Arco, o Don Chisciotte, in certi momenti vede rosso e parte al galoppo, lancia in resta, e tutto travolge con occhi fiammeggianti. Ricordo che una volta, al liceo, mi ha fatto una filippica infinita cercando di convincermi di una cosa sulla quale le avevo dato ragione fin dall'inizio, tanto per dire. Oppure, per citare episodi più recenti, è stata l'unica di un intero treno ad avere il rimborso del biglietto immediatamente e in contanti. Credo che il bigliettaio abbia ancora gli incubi al pensiero, forse è andato in pensione anticipata, potrebbe anche aver sviluppato una sindrome da stress post-traumatico. Caro bigliettaio, se mi leggi, sappi che non è cattiva, bisogna solo saperla prendere, ed è certamente meglio averla come amica che come nemica.
CìCì, è bello avere un'amica come te al mondo, ti voglio bene e sono fortunata perché so che ci saremo sempre l'una per l'altra. Perciò ti auguro il miglior compleanno che tu possa desiderare, e che il tuo XXesimo anno ti porti solo il meglio.
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CìCì, dalle iniziali, altrimenti detta "La Dietrologa" (con la erre, ché Dietologa non sarebbe minimamente adatto a lei), il cui nome indiano è "Colei - che - porta - la - frangia - nei - secoli - dei - secoli", è mia amica da talmente tanti anni che ormai ho perso il conto.
Perché la Dietrologa? Perché se c'è una qualche teoria cospirativa fantasiosa e impossibile da provare su un qualunque avvenimento (il complotto dietro all'attacco alle Torri Gemelle, gli angeli custodi di Rosemary Altea, le perfide multinazionali che bloccano il progresso dell'umanità, la morte di Paul McCartney, Roswell e l'area 51, insomma, le teorie su cui Roberto Giacobbo ha basato la propria carriera), sicuramente lei la conosce e la appoggia, o è per lo meno possibilista in merito.
Il nome indiano è invece evidentemente dovuto alla pettinatura che è la stessa da anni, e non c'è verso di farle sperimentare qualcosa di nuovo. Prove fotografiche indicano che già ai tempi della prima comunione aveva la frangetta, che nel frattempo è cresciuta con lei. C'è chi mormora che ci sia nata, ma non abbiamo mai avuto il coraggio di chiederlo a sua madre.
Altra caratteristica fondamentale è la totale mancanza di senso del tempo e dello spazio, questo perché ritiene entrambi una risorsa infinita. In effetti volevo ispirarmi alla Wertmüller e intitolare il post "Incontri ravvicinati che non sono mai avvenuti perché CìCì doveva farsi la piega alla frangia", solo che non ci stava. Da quando la conosco le volte in cui è stata puntuale si possono contare su una mano, anche perché tende a perdersi nella sua stessa città (l'ho detto, ha problemi col tempo e con lo spazio... E quando scopriranno la 4a dimensione c'è da scommettere che avrà dei problemi pure con quella). Eppure, incredibilmente, è quella del nostro gruppo che ha viaggiato più di tutti, e non si sa come è sempre riuscita a tornare a casa. Credi di conoscerla, eppure tira fuori risorse inaspettate.
Ma soprattutto lei è la soccorritrice degli infermi dell'anima, la spalla su cui piangere, la consolatrice degli afflitti, al punto che ho imparato che se non voglio scocciature guardo da che parte si dirige lei, capisco che c'è qualche guaio/polemica/lite/problema, e mi dirigo dalla parte opposta, sicura di allontanarmi dall'occhio del ciclone.
Però so anche che se ho un problema o un tarlo posso parlarne con lei, che saprà tenere la bocca chiusa sui miei segreti inconfessabili, non mi giudicherà, mi darà consigli sensati e si schiererà sempre dalla mia parte cercando una qualche fantasiosa giustificazione a qualunque cazzata io faccia; e, qualora la situazione lo richieda, si offrirà di spezzare gambe e/o strappare organi vitali a mani nude a chiunque mi abbia fatto un torto (o chiunque lei ritenga me l'abbia fatto); e non lo farà per lusingarmi ma perché ci crede veramente. È, insomma, un'amica preziosa, anche se - o proprio perché - siamo diverse. Lei esplode, laddove io implodo; io sono sul genere Penelope-che-tesse-la-tela, lei è tipo Giovanna d'Arco, o Don Chisciotte, in certi momenti vede rosso e parte al galoppo, lancia in resta, e tutto travolge con occhi fiammeggianti. Ricordo che una volta, al liceo, mi ha fatto una filippica infinita cercando di convincermi di una cosa sulla quale le avevo dato ragione fin dall'inizio, tanto per dire. Oppure, per citare episodi più recenti, è stata l'unica di un intero treno ad avere il rimborso del biglietto immediatamente e in contanti. Credo che il bigliettaio abbia ancora gli incubi al pensiero, forse è andato in pensione anticipata, potrebbe anche aver sviluppato una sindrome da stress post-traumatico. Caro bigliettaio, se mi leggi, sappi che non è cattiva, bisogna solo saperla prendere, ed è certamente meglio averla come amica che come nemica.
CìCì, è bello avere un'amica come te al mondo, ti voglio bene e sono fortunata perché so che ci saremo sempre l'una per l'altra. Perciò ti auguro il miglior compleanno che tu possa desiderare, e che il tuo XXesimo anno ti porti solo il meglio.
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