Oggi marca esattamente un anno dal momento in cui la pandemia è arrivata nelle nostre vite. La mia vita è cambiata, come quella di tutti, per via della pandemia, dal punto di vista "sociale", ma anche dal punto di vista personale. Mi ricordo esattamente, ora per ora, tutta l'ultima giornata "normale", anche perché non era stata scandita dalla solita routine casa-ufficio-casa. Era un venerdì, venerdì 21 febbraio 2020 e, con un collega e una cliente, eravamo andati a vedere una produzione presso un fornitore in Emilia Romagna. Al ritorno la radio ci ha informati del primo caso ufficiale a Codogno, ma speravamo - o forse lo speravo solo io - che non ci sarebbero state conseguenze così drammatiche e devastanti, e di sicuro non per così tanto tempo. La domenica sera la cliente ha scritto annullando la nostra riunione settimanale del lunedì presso i loro uffici - in quanto l'azienda aveva comunicato di lavorare da casa. La nostra azienda, molto più piccola, ha ...
Il mio blog oggi compie un anno. In questi 12 mesi ho conosciuto persone nuove che prontamente venivano informate (spesso da Ballerina Pì-Erre d'Assalto) dell'esistenza di questo angolo di web. E tutte - TUTTE, nessuna esclusa - mi hanno immediatamente posto la stessa domanda. "E... Come mai??" Dopo potevano sopraggiungere altre domande, più lusinghiere, come ad esempio "Come si chiama?", oppure "Mi dai il link?", ma la prima domanda è sempre quella. Vista la mia proverbiale attenzione ai dettagli, non mi sarei mai accorta della reiterazione della domanda se non fosse stato un dramma rispondervi. Insomma, ci ho fatto caso perché rispondere mi metteva in difficoltà. Ecco perché, per festeggiare il primo compleanno mio blog, ho deciso di rispondere una volta per sempre e pubblicamente a questa domanda. Perché ho deciso di aprire un blog? Premetto che ci avevo già provato una volta, ma era più per vedere come funzionava che per reale convinzione...
Non ho cucinato, è che mia sorella è venuta a Milano. Lo dico come fosse un avvenimento perché in effetti lo è, Coscienza nutre una discreta avversione per questa città e non viene praticamente mai a trovarmi. Stavolta non ha potuto esimersi, visto che sabato avevamo il matrimonio del Nubendo Amico A. È arrivata venerdì e io, da brava sorella, sono ovviamente andata a prenderla in macchina. Un delirio: dal lavoro a Centrale ci ho messo tipo due ore, poi c'è stato il dramma di capire dove fossimo, rispettivamente: "Coscienza, sono nel parcheggino proprio davanti all'uscita principale" "Ma lì c'è un mercatino di Natale" "Ecco, io sono tra la stazione e il mercatino di Natale" "Ma non è possibile - con accenti di panico nella voce -, tra la stazione e il mercatino c'è solo la metro... Come hai fatto?? Sei passata sottoterra??" "Allora, aspetta, ti dico cosa vedo: ecco ho davanti a me una mega insegna luminosa, la vedi?" ...
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