Mille ce n'è, nel mio cuore di fiabe da narrar

Finalmente Aprile è finito ma non sono finiti i post di compleanno.


Con colpevole ritardo dovuto alla maledettissima fatturazione che mi ha impedito di compiere il mio dovere di cronista mondana dei VIP apulo-milanesi, oggi è il gran giorno in cui celebrerò come merita un altro compleanno eccellente.

Ieri sera si è conclusa la settimana di festeggiamenti per il compleanno dell'Amazzone con un happy hour casalingo che avrebbe fatto invidia a molti bar milanesi per quantità e qualità elevatissima.
In effetti mi aspettavo almeno due fuochi d'artificio che informassero dell'evento anche i milanesi non invitati, ma tant'è, ci accontentiamo.
C'è stato anche un tentativo di abbordaggio di Sfinge da parte della festeggiata, tentativo pateticamente mascherato da involontaria perdita di equilibrio.


Devo confessare che con questo suo modo di prolungare i festeggiamenti, l'Amazzone è per me come una Grimm in gonnella: mi ha fatto tornare in mente le fiabe, mi ha fatto tornare bambina.

Quando ero piccola la mia mamma mi leggeva spesso una fiaba prima di addormentarmi, e ricordo distintamente che in tutte quelle dove si doveva festeggiare qualcosa (dalla nascita dell'erede al trono al matrimonio del principe con la principessa), il Re decretava festa in tutto il Reame e i festeggiamenti andavano avanti "in pompa magna" (espressione che sogno di usare da allora) per una-due settimane almeno. Ecco, lei è come una Regina.

Ancora non la conoscevo, l'Amazzone, e già mi si narravano epici addii al nubilato. Sì, addii al plurale, perchè uno non bastava mica per festeggiare un tale portentoso evento! In effetti non ne sono bastati neppure due; poi dài, si sa che non c'è due senza tre, e alla fine ci aveva preso talmente tanto gusto che siamo arrivati a quota quattro. Poi per fortuna si è sposata e ha dovuto smettere, ma la Bucaniera temeva fortemente che avrebbe rimandato le nozze a data da destinarsi pur di poter continuare a organizzarsi addii al nubilato a ciclo continuo.

L'Amazzone non è persona che passi inosservata. Se anche si trovasse in una stanza con mille persone riuscirebbe a catalizzare l'attenzione di tutti. Sicuramente il fatto che non sia esattamente uno scricciolo la aiuta, ma ancora di più credo dipenda dal tono della voce. È una di quelle persone che potrebbero evitare di telefonare e limitarsi ad aprire le finestre e chiamare.

Una volta siamo andate al cinema a vedere "Mangia, prega, ama" in lingua originale e la sala era naturalmente gremita di composti e silenziosi stranieri. Noi abbiamo iniziato a mostrarci italiane fin da subito parlottando fra noi, solo che la Amazzone non è in grado di sussurrare: il suo sussurro corrisponde al mio "ad alta voce". All'apparire di Luca Argentero insegnante di italiano di Julia Roberts, non ci ha manco più provato a parlare piano, ma se ne è uscita con un "Moooo', certo, una viene in Italia e come tutor le capita Luca Argentero! M. - rivolgendosi alla sua coinquilina americana - tu hai mai avuto uno come Luca Argentero a insegnarti l'italiano?"; e, dopo aver commentato varie altre scene del film, mentre la Ballerina ed io cercavamo di diventare un tutt'uno con la poltrona per sfuggire gli sguardi di riprovazione degli altri silenziosissimi spettatori, è sbottata all'apparizione di Javier Bardem, suo sex symbol per antonomasia: "Oh, giovani, l'anno prossimo tutte in vacanza a Bali! Vedi che lì esci di casa e trovi Javier Bardem! Noi uscivamo dal trullo e chi vedevamo? Sfinge!".
Devo dire che quella sera, dopo tante soddisfazioni, mi ha dato una piccola delusione.
Uscendo dal cinema, dopo aver visto Julia che si scofanava una bacinella di spaghetti al sugo che manco Alberto Sordi, con lo stomaco che brontolava e l'acquolina in bocca, ho proposto di andare a mangiarci una cosa, sicura che non avrei ricevuto l'appoggio della Ballerina, ma che avrei certamente avuto l'appoggio dall'Amazzone, sì, perché ci accomuna una passione quasi erotica per il cibo. E invece, lei, proprio lei, mi risponde: "Mah, guarda, io onestamente non ho molta fame, dopo i pop corn mi sento proprio a posto, e poi ultimamente sto mangiando meno, mi si deve essere rimpicciolito lo stomaco".
No. Non è possibile. Ho perso la mia socia, ho pensato. Il tutto, oltre a sentire ovviamente una certa vergogna per essere l'unica ad aver conservato questa abitudine estremamente volgare di mangiare. Dopo questo ci siamo separate.
Tempo dopo, la Bucaniera mi ha chiesto com'è andata la serata, e io le ho raccontato tutto per filo e per segno, incluso il finale di serata che mi ha messo in imbarazzo. E lei scoppiando a ridere: "Ma che popcorn, quella alle 7, prima di uscire dall'ufficio, si è mangiata le polpette al sugo!

Auguri Amazzone, che la vita ti sia dolce come un bigné e ti soddisfi come un'ostrica sugosa e che ti inebrii come un buon vino rosso della tua terra di Puglia.

Commenti

Teuvo Vehkalahti ha detto…
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
AMAZZONE ha detto…
MUCHISIMAS GRACIAS MI SENORA SERRANO DEL CORAZON !!!
Anonimo ha detto…
Di cose da aggiungere ce ne è troppe:
-l'astruso concetto spazio/temporale di cui è dotata (il mondo finisce a Porta Romana, e per arrivare in uffcio alle 9.00 del mattino è sufficiente partire da casa alle 9.45)
-la megalomania accentuata (il giorno del suo compleanno dovrebbe essere indicato in rosso sul calendario in quanto festa nazionale)
-l'abbondanza dei suoi spuntini (la dose di verdure che mangia a pranzo è pari al consumo medio giornaliero di una famiglia di 4 persone)e la stranezza dell'acqua pugliese (le sue verdure navigano in un liquido giallo che a suo parere è l'acqua "cacciata"-cm dice lei- dalle verdure, ma che a vederla, a me profana bucaniera, sembra proprio olio)

Cmq.... ti vogliamo bene lo stesso!!!!!
Anonimo ha detto…
Piccola Grande Amazzone, cosa dire... La tua risata è contagiosa, il tuo buon umore farebbe splendere il sole in qualsiasi giornata grigia milanese e come racconti tu la storia del povero gattino non ha uguali!!!!!!!!!!
Tanti tanti auguri Amazzone :)

La Ballerina

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