Live and let die
Premettiamo anche che ci sono periodi - i famosi quei giorni - in cui la soglia di detta tolleranza si abbassa inesorabilmente, ma resta sempre piuttosto alta, parlando in senso assoluto.
Ciò detto, io non posso più sopportare, ripeto non posso più sopportare alcune cose, che esporrò qui di seguito in ordine, così come mi accadono a partire dalla mattina fino alla sera, con una bella farcitura di parolacce, così mi sfogo anche.
Numero uno.
Netturbini milanesi. Io vi stimo tanto, sono felice che la città non trabocchi di spazzatura, tutto grazie a voi che passate col camion a ritirarla. E fate veramente la raccolta differenziata, non è una palla! Quindi fondamentalmente vi ringrazio dal fondo del cuore.
Ma - c'è un ma.
Sono le 8.30, siamo tutti in ritardo per il lavoro. Capisco che a voi faciliti e velocizzi il compito, ma è proprio indispensabile mettere il camion DI TRAVERSO sulla carreggiata creando un ingorgo mostruoso? No, dico, la cara vecchia doppia fila, che magari uno se ha un po' di occhio riesce pure a superarvi, voi proprio no?
Numero due.
Come ho certamente già detto altrove, io soffro molto il freddo. Ho la temperatura bassa, sono praticamente un rettile, e per stare bene ho bisogno di stare al caldo. Smetto di sentire freddo e inizio a sudare solo sui 26°C. Nella peggiore delle ipotesi, mi vesto pesante, ma onestamente è difficile che io senta caldo anche sotto strati di maglie di lana, in inverno.
Perché, porca di quella puttana, non è per posa, ma se prendo freddo io MI AMMALO. Mi viene il raffreddore, perdincibacco! E no, nessuno provi a dire che "è stare troppo al caldo che mi fa male" perché, chissà come mai, quando sto a casa mia non mi ammalo.
Quindi, colleghe del cazzo, potete smetterla di commentare ogni singolo giorno il mio abbigliamento? Se voglio andare in giro addobbata come per una gita in Antartide, saranno due righe di cazzi miei? No, perché va bene l'autoironia, ma almeno cambiate sfottò, perché questo sta diventando veramente trito.
Inoltre, forse che io commento il vostro abbigliamento? Non mi pare, anche se tu che hai un culo che fa provincia forse non dovresti usare le gonne a trapezio al ginocchio, che ti fanno ancora più chiatta, né quelle deliziose mega fantasie optical a colori sgargianti; tu, che sarai anche giovane quanto vuoi, ma sembra sempre che abbia dimenticato la gonna, devi anche iniziare a capire il concetto di "abbigliamento da ufficio"; tu che sei francamente un'anoressica ipertesa, ti pare il caso di andare in giro a maniche corte a dicembre? No, perché io sarò esagerata, ma pure tu non scherzi mica. E sappi che se ti becco di nuovo a lasciare aperta la bascula della finestra, il cui spiffero arriva inesorabilmente addosso a me, ti spezzo braccia e gambe, così realizzi il tuo desiderio e stai a casa con tuo figlio per un po'. Peccato solo che non potrai prenderlo in braccio.
Numero tre.
Via sotto casa mia. Coda, come tutti i giorni nelle ore di punta. Semaforo proprio un metro dopo il mio portone. Ok, non ci sarebbe problema se le persone agissero nel rispetto degli altri e non come se la strada fosse solo loro. Invece no.
Se c'è un posto libero, e io ho già le doppie frecce e la retromarcia, tu, brutta puttana che sei dietro di me, cosa inizi a sfanalare come un'indemoniata? Secondo te cosa vorrò fare? Vediamo se indovini: forse che forse vorrò parcheggiare o pensi che sia solo un'eccentrica che si diverte a ingorgare il traffico e a prendersi degli insulti?
E tu, idiota che arrivi sparato, vedi che il semaforo è rosso, e io sto facendo manovra: si può sapere perché cazzo devi passare a tutti i costi? Non puoi farmi finire la manovra così mi tolgo anche felicemente dalle palle? Tanto non puoi andare da nessuna parte, e sei già il primo della fila, testa di minchia, la pole position al semaforo è comunque già tua, visto che difficilmente Michael Knight inserirà il turbo boost per saltare il tuo merdosissimo SUV.
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Ciò detto, io non posso più sopportare, ripeto non posso più sopportare alcune cose, che esporrò qui di seguito in ordine, così come mi accadono a partire dalla mattina fino alla sera, con una bella farcitura di parolacce, così mi sfogo anche.
Numero uno.
Netturbini milanesi. Io vi stimo tanto, sono felice che la città non trabocchi di spazzatura, tutto grazie a voi che passate col camion a ritirarla. E fate veramente la raccolta differenziata, non è una palla! Quindi fondamentalmente vi ringrazio dal fondo del cuore.
Ma - c'è un ma.
Sono le 8.30, siamo tutti in ritardo per il lavoro. Capisco che a voi faciliti e velocizzi il compito, ma è proprio indispensabile mettere il camion DI TRAVERSO sulla carreggiata creando un ingorgo mostruoso? No, dico, la cara vecchia doppia fila, che magari uno se ha un po' di occhio riesce pure a superarvi, voi proprio no?
Numero due.
Come ho certamente già detto altrove, io soffro molto il freddo. Ho la temperatura bassa, sono praticamente un rettile, e per stare bene ho bisogno di stare al caldo. Smetto di sentire freddo e inizio a sudare solo sui 26°C. Nella peggiore delle ipotesi, mi vesto pesante, ma onestamente è difficile che io senta caldo anche sotto strati di maglie di lana, in inverno.
Perché, porca di quella puttana, non è per posa, ma se prendo freddo io MI AMMALO. Mi viene il raffreddore, perdincibacco! E no, nessuno provi a dire che "è stare troppo al caldo che mi fa male" perché, chissà come mai, quando sto a casa mia non mi ammalo.
Quindi, colleghe del cazzo, potete smetterla di commentare ogni singolo giorno il mio abbigliamento? Se voglio andare in giro addobbata come per una gita in Antartide, saranno due righe di cazzi miei? No, perché va bene l'autoironia, ma almeno cambiate sfottò, perché questo sta diventando veramente trito.
Inoltre, forse che io commento il vostro abbigliamento? Non mi pare, anche se tu che hai un culo che fa provincia forse non dovresti usare le gonne a trapezio al ginocchio, che ti fanno ancora più chiatta, né quelle deliziose mega fantasie optical a colori sgargianti; tu, che sarai anche giovane quanto vuoi, ma sembra sempre che abbia dimenticato la gonna, devi anche iniziare a capire il concetto di "abbigliamento da ufficio"; tu che sei francamente un'anoressica ipertesa, ti pare il caso di andare in giro a maniche corte a dicembre? No, perché io sarò esagerata, ma pure tu non scherzi mica. E sappi che se ti becco di nuovo a lasciare aperta la bascula della finestra, il cui spiffero arriva inesorabilmente addosso a me, ti spezzo braccia e gambe, così realizzi il tuo desiderio e stai a casa con tuo figlio per un po'. Peccato solo che non potrai prenderlo in braccio.
Numero tre.
Via sotto casa mia. Coda, come tutti i giorni nelle ore di punta. Semaforo proprio un metro dopo il mio portone. Ok, non ci sarebbe problema se le persone agissero nel rispetto degli altri e non come se la strada fosse solo loro. Invece no.
Se c'è un posto libero, e io ho già le doppie frecce e la retromarcia, tu, brutta puttana che sei dietro di me, cosa inizi a sfanalare come un'indemoniata? Secondo te cosa vorrò fare? Vediamo se indovini: forse che forse vorrò parcheggiare o pensi che sia solo un'eccentrica che si diverte a ingorgare il traffico e a prendersi degli insulti?
E tu, idiota che arrivi sparato, vedi che il semaforo è rosso, e io sto facendo manovra: si può sapere perché cazzo devi passare a tutti i costi? Non puoi farmi finire la manovra così mi tolgo anche felicemente dalle palle? Tanto non puoi andare da nessuna parte, e sei già il primo della fila, testa di minchia, la pole position al semaforo è comunque già tua, visto che difficilmente Michael Knight inserirà il turbo boost per saltare il tuo merdosissimo SUV.
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