Problemi che uniscono l'Italia

In questi giorni tutto mi infastidisce.
Per esempio mi infastidiscono i telefoni che stanno suonando in questo istante; la collega che fa dieci chiamate consecutive in vivavoce allo stesso numero occupato; roba da gridarle che non è che se insiste si libera prima, razza di mentecatta!
Anche il fatto che stamattina sono uscita vestita da pioggia e dopo 3 minuti è uscito un sole caldo e meraviglioso non contribuisce a distendermi.
E le maledette pubblicità su youtube, mio dio come mi smuovono i nervi. Dai, cavoli, non puoi mettere una pubblicità di 30 secondi tra due video di 15. Perdindirindina!

Poi la compagna di stanza che urla per parlare con una persona che sta a un centimetro da lei; e che è sempre così arrendevole che Biancaneve rispetto a lei era una stronza. Basta, non se ne può più. L'unica che mi capiva era l'altra mia compagna di stanza e vicina di banco, che purtroppo ha cambiato lavoro da ieri e mi ha abbandonata in questa valle di lacrime.

E poi sono stufa di avere a che fare con i cretini. Con gente che gli dici "aspetta un attimo" e procedono come se niente fosse. Con gente che ti dice ovvietà, nemmeno fossi una neolaureata al primo giorno di stage. Persone che mi promettono una risposta "tra 5 minuti" e dopo due ore si stupiscono se li sollecito.

A tutto questo, aggiungete che c'è il Fuorisalone e che dovrò litigare coi vigili per poter arrivare a casa, il che è francamente inammissibile e a casa mia si chiama sequestro di persona, e che sarà così per tutta la settimana, e capirete che non si tratta di tempeste ormonali.
Perché il mio problema fondamentale, la vera piaga che mi rende una persona litigiosa e irritabile e causa tante liti tra altrimenti tranquilli cittadini; la vera piaga che affligge Milano; no, non è la corruzione dei politici; non è l'immigrazione clandestina; non sono i topi d'appartamento né la cocaina diffusa come fosse zucchero. Non sono nemmeno le modelle anoressiche e i modelli gay vestiti in modo imbarazzante, né il costo a dir poco esagerato in questa città tentacolare.
Lo sappiamo tutti nel fondo del cuore.
Il vero problema è il traffico.




 



P.S.: nell'inverno del mio scontento una luce. E' nato. Madre e padre sanno di chi sto parlando, almeno spero, e a tutti e tre vanno il mio bacio più schioccoso e l'abbraccio più strizzoso.

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