Camilla e i pinguini
Non ho scritto il resoconto del compleanno della mia amata sorellina, anche se ci siamo divertiti, perché è una di quelle serate di cui è difficile scrivere. Voglio mandarle ancora un bacino e dare un bacino a tutti quelli che hanno partecipato a quella fantastica maratona enogastronomica.
Sabato aveva già iniziato, ma sembrava poca roba, anche se la macchina nel tardo pomeriggio era già ricoperta da un bello strato di soffice neve bianca.
Sabato notte sembrava avesse quasi smesso, e portare Camilla a pascolare non è stata impresa troppo complessa.
Tranquillizzata da ciò, sono andata a dormire serena e sono stata svegliata all'ora di pranzo da mia mamma. Ero ancora tranquilla, finché non ho notato dalla finestra del bagno un mulinare forsennato di fiocchi bianchi che sembrava di vedere un documentario sui branchi di pinguini imperatore in antartide.
Il dramma è stato portare fuori il cane. Un cane bianco alto 30 cm non si trova benissimo a passeggiare in una distesa bianca e ghiacciata di 20 cm. Se non fosse stata all'altro capo del guinzaglio l'avrei probabilmente persa.
All'inizio saltellava come un leprotto, mentre io, travestita da Kenny, arrancavo cercando di non rovinarle addosso. Dopo un po' l'entusiasmo per la novità si è decisamente smorzato, e ha iniziato a guardarmi con uno sguardo implorante che significava: "Ti prego, riportami a casa al calduccio, io non ho le galosce, il piumino e il cappuccio tirato sulla testa", mentre nella mia mente si faceva strada l'immagine di un pupazzo di neve con in mano un guinzaglio rosso e all'altro capo un pupazzino di neve con quattro zampe e la coda.
La morale della giornata: strade cittadine quasi impraticabili, strade di campagna decisamente impraticabili (non credo che rivedremo CìCì prima del disgelo), autostrade fortunatamente pulite. E a Milano c'era il sole.
I Byrds cantavano "For everything there is a season" e io concordo.
Se non è sceso un fiocco di neve durante le vacanze natalizie.
Se abbiamo passato il capodanno con 15°C e non eravamo andati all'estero.
O Inverno, eravamo ormai rassegnati ad aver montato gli pneumatici da neve inutilmente, e la cosa non ci disturbava più di tanto.
Perché ti sei sentito in dovere di recuperare il tempo perduto mettendoti a nevicare praticamente a febbraio? Non venire a dirci che l'hai fatto per noi, perché sappiamo tutti che non è così.
Per rompere le scatole a me? No, perché a me la neve piace, ma solo se posso starmene in casa a guardarla dalla finestra, magari con una tazza di the caldo in mano. Ma quando devo andare a lavorare, no. Quando devo passeggiare il cane perché mia sorella ha la febbre, no.
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Ma oggi mi preme un altro argomento.
Sabato notte sembrava avesse quasi smesso, e portare Camilla a pascolare non è stata impresa troppo complessa.
Tranquillizzata da ciò, sono andata a dormire serena e sono stata svegliata all'ora di pranzo da mia mamma. Ero ancora tranquilla, finché non ho notato dalla finestra del bagno un mulinare forsennato di fiocchi bianchi che sembrava di vedere un documentario sui branchi di pinguini imperatore in antartide.
Il dramma è stato portare fuori il cane. Un cane bianco alto 30 cm non si trova benissimo a passeggiare in una distesa bianca e ghiacciata di 20 cm. Se non fosse stata all'altro capo del guinzaglio l'avrei probabilmente persa.
All'inizio saltellava come un leprotto, mentre io, travestita da Kenny, arrancavo cercando di non rovinarle addosso. Dopo un po' l'entusiasmo per la novità si è decisamente smorzato, e ha iniziato a guardarmi con uno sguardo implorante che significava: "Ti prego, riportami a casa al calduccio, io non ho le galosce, il piumino e il cappuccio tirato sulla testa", mentre nella mia mente si faceva strada l'immagine di un pupazzo di neve con in mano un guinzaglio rosso e all'altro capo un pupazzino di neve con quattro zampe e la coda.
La morale della giornata: strade cittadine quasi impraticabili, strade di campagna decisamente impraticabili (non credo che rivedremo CìCì prima del disgelo), autostrade fortunatamente pulite. E a Milano c'era il sole.
I Byrds cantavano "For everything there is a season" e io concordo.
Se non è sceso un fiocco di neve durante le vacanze natalizie.
Se abbiamo passato il capodanno con 15°C e non eravamo andati all'estero.
O Inverno, eravamo ormai rassegnati ad aver montato gli pneumatici da neve inutilmente, e la cosa non ci disturbava più di tanto.
Perché ti sei sentito in dovere di recuperare il tempo perduto mettendoti a nevicare praticamente a febbraio? Non venire a dirci che l'hai fatto per noi, perché sappiamo tutti che non è così.
Per rompere le scatole a me? No, perché a me la neve piace, ma solo se posso starmene in casa a guardarla dalla finestra, magari con una tazza di the caldo in mano. Ma quando devo andare a lavorare, no. Quando devo passeggiare il cane perché mia sorella ha la febbre, no.
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