I have always depended on the kindness of strangers

Spesso mi capita di pensare di non essere adatta a questo mondo. Non sono abbastanza corazzata, mi sa, e certamente sono troppo educata (tranne quando sono alla guida).
Colpa di mia madre e della mia adorata Tata, e, in certa misura, anche di mio padre; non si sono limitati ad insegnarmi a stare a tavola e a parlare un buon italiano, sono stati così improvvidi da insegnarmi il rispetto per gli altri, il quale concetto si concretizza in una miriade di piccole attenzioni verso il mio sconosciuto prossimo, come l'evitare di parlare a voce troppo alta, dire sempre "per favore" e "grazie", salutare sempre le persone che incontro, e altre simili amenità.
Credo di aver già detto altrove che l'uscire nel mondo per me è stato quantomai traumatico, in questo senso, ma negli anni mi sono adattata. Anzi, mi sono adattata così bene che qualunque atto di gentilezza o semplice buona educazione mi stupisce sommamente. Ok, se non fossero così rari non me ne stupirei, ma questa è la tragica realtà.

L'altra sera vado con la Ballerina a vedere un bellissimo film al cinema all'aperto del Conservatorio.
Presa dalle paturnie, il mio istinto primario è di tirare il pacco. Ma il film mi incuriosisce e, soprattutto, mi dispiace deludere la mia amica, quindi faccio un piccolo sforzo e mi preparo. Ovviamente non ho voglia di muovere la macchina e tantomeno di cercare parcheggio vicino al Conservatorio, per cui decido di muovermi in taxi.
Prendo i biglietti visto che sono arrivata in anticipo e attendo l'arrivo della Ballerina; vista la coda temo di causare moti insurrezionali nel passare avanti per entrare, quindi ci avviamo a testa bassa tenendo i biglietti bene in vista. Invece le persone ci dicono "Prego!" e ci sorridono.
Il film è molto bello, divertente, a tratti commovente ma mai straziante, quindi sul finale mi sento già rappacificata con il mondo; uscite ci fumiamo una sigaretta, qualche pettegolezzo, intanto chiamo il taxi. Appena arriva mi ci fiondo come un fulmine, salgo in macchina e mentre do l'indirizzo sento una voce monotona in sottofondo. La focalizzo. È il Rosario di radio Maria, lo riconosco. Quando vivevo con Squit la nostra anziana vicina lo sentiva tutte le mattine a tutto volume.
Viste un paio di manovre del tassista, penso che un po' di aiuto divino non può guastare, e ridacchio sotto i baffi.
A questo punto, sorpresa numero 1: il tassista fa una inversione vietatissima per accorciare la strada. Ripeto: è un tassista, quindi il suo interesse è farmi fare i giri più lunghi e concettosi, tanto quante chiamate potrà avere alle 23 del lunedì sera? Invece mi dice "Lei non ha visto niente" e fa inversione.
Io continuo a sorridere e cerco di mantenere gli occhi aperti mentre la recita del Rosario continua senza sosta, e a questo punto, sorpresa numero 2, il tassista mi chiede "Le dà fastidio se ascolto il Rosario? Vuole che spenga?" E io, sempre più incredula: "Ma no, le pare...". Mio Dio, questo è un cattolico praticante eppure si preoccupa di non infastidire gli altri! L'esempio di tolleranza mi fa brillare gli occhi di gioia, mentre la surreale corsa continua.
Un paio di battute sulle transenne e i continui lavori e gli automobilisti che parcheggiano come se non esistessero altri al mondo, e arriviamo sotto casa. Pago e scendo, chiavi già in mano. Apro, mi giro per accompagnare il portone, e lo vedo ancora lì che aspetta che sia entrata. Che gentile... Lo saluto con la mano e lui riparte. Cavoli, a volte neppure i miei amici aspettano che sia entrata nel portone!
Ho fatto le scale canticchiando (a mezza voce, per non disturbare).

In fondo il mondo non è così male.

Commenti

Jane (Pancrazia) Cole ha detto…
Certi piccoli incontri ci riappacificano con il mondo.
Effe ha detto…
Infatti. Peccato che sia uno stato momentaneo. :)
Alberto Torchio ha detto…
Io aspetto sempre che le donzelle entrino nel portone.
Effe ha detto…
Tu sei una persona estremamente civile ed educata, difficilmente ho conosciuto altri come te... ciò premesso, come sarebbe a dire che esci con le donzelle?? :D
Alberto Torchio ha detto…
Aspettavo... Uscivo...

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