Il Grinch è passato di qui

Bene, oggi, 23 dicembre, è l'antivigilia di Natale.

Non consideriamo il fatto che lavoro, non solo oggi, ma anche domani mattina. Un giorno qualcuno dovrà veramente spiegarmi a che pro aprire un ufficio per quattro ore, con costi di energia elettrica, riscaldamento, carburante (sprecato dai dipendenti per raggiungere il ridente paesino in mezzo al nulla), e chi più ne ha più ne metta, quando tutti gli interlocutori, siano essi clienti o fornitori, sono già chiusi. Cioè, cosa ci veniamo a fare? Per farci gli auguri? Ma ce li possiamo fare stasera! Giuro che posso vivere mezza giornata senza vedere gli altri frequentatori di questo edificio! Per far sentire meno soli gli amministrativi che rimarranno anche oltre, nel pomeriggio? Direi che, con tutto il rispetto, sono cavoli loro, potevano fare altro che non fosse ragioneria.

L'unica cosa che mi piace del Natale, ormai da anni, è che posso dormire e riposarmi per una settimana, e che dal 27 al 31 posso fare un po' di commissioni che non ho mai tempo di fare quando lavoro.
Sì, sono natalizia come il Grinch.
Però fingerò, per amore di tradizione. Mi prodigherò nell'addobbare casa con entusiasmo, nel girare come una trottola per negozi cercando di acquistare regali che dimostrino il mio affetto alle persone che amo, nel fare la salsa rosa per il cocktail di gamberi che è portata irrinunciabile nella nostra cena di Vigilia (sì, perché anche se cresciuta al nord, sono un poco terroncella, e a casa mia si celebra la Vigilia).
Attendo con terrore crescente di anno in anno la Vigilia di Natale, che solitamente si svolge più o meno così, ma in modo molto meno organizzato e molto più concitato: la mattina, come dicevo prima, vado a scaldare la sedia al lavoro, dopo di che mi metto in macchina e corro verso la mia città d'origine, dove arrivo verso le 2 del pomeriggio. Già disfatta da tanta attività salgo a casa, mollo le valigie, acchiappo mia sorella e iniziano i giri di regali. A volte incontriamo in giro altri amici che come noi si riducono all'ultimo giorno, quindi facciamo uno scambio di coppie in modo da poterci reciprocamente comprare il regalo senza rovinarci la sorpresa. Quando finalmente torniamo a casa, completamente annientate, alla chiusura dei negozi, c'è ancora l'albero da addobbare, il presepe da comporre, la mamma è già agitata (se c'è mio padre) o stanca per aver tirato fuori il servizio delle feste. Mia madre adora apparecchiare la tavola per le feste, ed è anche molto brava, quindi ci prodighiamo in complimenti alla sua opera. A questo punto io solitamente mi metto a fare l'albero, mentre mia sorella aiuta la mamma in cucina (lamentandosi che è sempre lei ad aiutare la mamma in cucina, mentre io non faccio niente; e io dal canto mio mi lamento che se non ci pensassi io non faremmo nemmeno uno straccio di alberello sotto il quale mettere i pacchetti). Finito l'albero, inizia la corvée in cucina, dove ormai da un decennio sono l'addetta alla salsa rosa. Faccio la maionese, bella soda, poi aggiungo gli altri ingredienti, senza dimenticare una spruzzatina di tabasco e una spruzzatina di brandy. Devo dire che mi viene bene.
Fino all'anno scorso, più o meno a questo punto passavano l'Ormai-Maritato-Amico-A e il Presidente J, per farci gli auguri e per lasciarci i regali comprati circa un minuto prima. Ecco, per quanto arrivassero mentre stavamo ancora in alto mare con i preparativi, adoravo questa tradizione, e mi mancherà. Spero che il Presidente passi lo stesso, anche da solo, o il mio poco spirito natalizio si ridurrà ulteriormente.

Cacciati gli aspiranti Babbi Natale, finiamo di preparare, ci sediamo a tavola e mangiamo e brindiamo. Poi, grazie a Italia 1 che è più tradizionalista di me, vediamo il finale  di  "Una poltrona per due", di solito più o meno da quando Jamie Lee sale sul treno vestita da tirolese. Di solito finito il film la testa bionda di mia madre inizia a ciondolare pericolosamente, quindi raramente attendiamo la mezzanotte per scartare i regali.
Impazienti come bambine, scartiamo tutto, poi ci rimiriamo i rispettivi  regali, poi mamma va a godersi il meritato riposo, mentre io e coscienza sistemiamo un po' e poi ce ne stiamo lì a fumare e vedere qualche film in seconda serata.

Ma sì, dai, alla fine il Natale non è male.

Commenti

Lenny ha detto…
adoro il tuo Natale!! posso venire anche io con la mia bella famigliola ??? ;-)
Effe ha detto…
Dài, sarebbe carino! Potremmo organizzarci e vedere anche la Pat! :) Ti prometto i giochi in scatola che tanto ami. ;)

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