Asian Food, jazz&rock, battesimi
Stufa di fare fatture a ciclo continuo (ebbene sì, da stasera sono in ferie e non vedo ancora la luce in fondo al tunnel) e colpita da una inspiegabile ansia che mi stringe lo stomaco in una morsa, mentre Steven Tyler mi impedisce di crollare addormentata sulla tastiera del pc cantandomi nelle orecchie "I was crying when I met you, now I'm trying to forget you", ho deciso che potevo anche fare una pausa e aggiornare il blog.
Iniziamo dall'altra sera.
Siamo andati a cena in un ristorante sino-giapponese o nippo-cinese, a seconda delle preferenze. Il bello è che ho finalmente potuto togliermi la voglia di cibo cinese, pur in compagnia di persone che non lo mangerebbero nemmeno se l'alternativa fosse la morte per fame. Il giapponese è buono, per carità, ma il cinese mi dà un sacco di soddisfazione in più. Inoltre avevano pure il mio favoritissimo sorbetto alla mela verde.
La cena era propedeutica a un concerto jazz dove il prode Hornbraker ci aveva riservato dei posti, quindi è stata molto rapida e senza troppe perdite di tempo.
Il concerto è stato carino, la cantante era brava. Peccato che si intestardisse a voler presentare i brani che avrebbe eseguito, perché il suo modo di parlare e le cose che diceva facevano venire il latte alle ginocchia.
Peccato anche che si sia cimentata con un paio di canzoni che adoro rendendole due lagne inascoltabili, ma non si può avere tutto.
Nel complesso comunque bilancio positivo.
La serata è proseguita con la ricerca spasmodica di un benzinaio funzionante, ricerca il cui esito non era affatto scontato in verità. Solo al terzo tentativo la Ballerina è riuscita a dissetare il suo fido Johnny, che ha rischiato di venire abbandonato una intera notte sotto casa mia.
Dopo aver dissetato Johnny non potevamo non andare a dissetarci anche noi, e tra un sorso e l'altro ho cercato ispirazione per la ricerca di un nickname per alcune persone che verranno sicuramente prima o poi citate; purtroppo non sono uscite idee valide. Diciamo che le idee che sono uscite sono certamente attinenti alle persone in questione, ma che le stesse probabilmente non sarebbero contentissime di sapersi battezzate così. Il problema è che alcuni soggetti li conosco ancora troppo poco. O non li conosco affatto. O li conosco troppo. Come nel caso della mia tuttora Innominata sorella. Ho fatto un sondaggio per avere un'idea, ma nessuno è stato illuminante. Ma che poi, alla fine, come diceva il buon vecchio Shakespeare cos'è un nome?
A tal proposito: su richiesta diretta dell'interessato, Hornbraker d'ora in avanti sarà nominato "il Consolatore".
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