Nel mezzo del cammin di nostra vita...

Se Dante fosse vissuto ai giorni nostri non avrebbe avuto bisogno di andare lontano per vedere l'inferno.
Immaginate una domenica di pioggia di metà ottobre.
Immaginate che in tutta Milano ci siano solo due supermercati della catena più diffusa (Esselunga, tanto per fare nomi) aperti. Immaginate che uno dei due sia dall'altra parte della città, in una zona che forse non è nemmeno nelle mappe del vostro tomtom. E che quello più vicino a casa sia, per dimensioni, più simile a un alimentari che a un supermercato.
La certezza che non sarà una cosa semplice inizia a balenarvi quando vi rendete conto che siete in coda per accedere al parcheggio riservato. La scritta "Completo" lampeggia a ogni auto che entra, e bisogna attendere che ne esca una perché la macchina successiva possa entrare.
Quando finalmente riuscite a salire, capire quale posto sia effettivamente "libero" è un'impresa ardua. Ma tutto questo è nulla. Le porte dell'ascensore si aprono su un ammasso informe di carrelli, carrozzine (ma come, non era il supermercato dei single questo??), corpi, che formano una marea che sembra muoversi senza alcuna logica. E un solo pensiero vi passa per la testa: questo è un girone dantesco; devo uscire di qui il più velocemente possibile.
Capite l'enorme cavolata che avete fatto nel non andare nel grande ipermercato appena fuori città, ma ormai è troppo tardi.
Non riuscite ad avvicinarvi al banco della verdura, ma non importa, avete già deciso di comprare il minimo indispensabile e scappare via. Latte, carne, uova, pane, vino e patate. Tutto il resto non è strettamente necessario nelle 24 ore seguenti.
La fila per la cassa arriva a metà del corridoio dei vini, e vi mettete in coda rassegnati e con un filo di nostalgia per il supermercato di Venezia. Lì la coda a metà della corsia era la norma, così come le risse tra i vecchietti che cercavano di superarsi a vicenda. 
Il ricordo sembra accorciare l'attesa, o forse per una volta in vita vostra avete beccato la fila giusta, quella che procede spedita. In realtà il merito è di un cassiere di mezza età, burbero come può essere un povero cristiano che la domenica mattina debba affrontare una folla inferocita. Il novello Caronte vi traghetta verso la fine dell'incubo, ed è persino gentile, a suo modo. Mettete tutto in borsa, pagate e scappate veloci come il vento.

Mai più, piuttosto muoio di fame.

Commenti

Anonimo ha detto…
Ti capisco, pensa che capita anche in una città piccola come alessandria.

Mi piace il tuo blog, complimenti.
Effe ha detto…
@azzurro: eh lo so... il dramma di milano è che già passi metà della tua giornata in code di vario genere, e almeno la domenica al supermercato vorresti riuscire a evitartelo... grazie per i complimenti, che ricambio sinceramente!

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