Gonna dance, gonna dance my blues away tonight*
Ieri al lavoro è stata una giornata un po' pesante; specialmente sul finale, mi sono sentita alquanto destabilizzata emotivamente, sensazione che è andata peggiorando a causa di:
1. impatto col gelido e nebbioso mondo esterno
2. 45 minuti (QUARANTACINQUE) di ricerca parcheggio, resa più difficoltosa dalla pulizia strade notturna in via G. e, soprattutto, dalla attività di rimozione delle auto in sosta vietata in via S.. (Già che ci sono, vorrei cogliere l'occasione per complimentarmi con i vigili urbani: un vero colpo di genio fare di questi lavori alle 18, all'ora di punta. Bravi, bravi, bravi! Per rappresaglie, la mia auto è una Seat argento). :)
Prevedo tragedia anche stasera.
Per un fortunato caso, la Sfinge aveva organizzato una serata aperitivo al Gattopardo, il che già di per sè è una bella cosa, ma in più aggiungiamo che il posto è molto carino, la cameriera mi fa morire dal ridere, c'è la musica dal vivo, la gente che balla...
Arrivata a metà del secondo mojito il sasso, anzi, il grumo di pietra e ghiaccio che avevo nel petto si era già ammorbidito parecchio e due ore dopo, due ore passate ballando (Dancing the blues away, per l'appunto), e ridacchiando alle prodezze di Ivan - il ballerino di Ibiza, si era sciolto del tutto.
E si era sedimentato nel mio polpaccio destro.
Causandomi dei crampi stile piscina-fredda-in agosto-dopo la grigliata. Insomma, se fossi stata in acqua avrei rischiato di morire affogata.
Invece, per fortuna, ho rischiato solo di morire schiacciata e/o travolta dalle auto in corsa mentre i miei accompagnatori, cioè lo Chef e la Sfinge/Ivan, attraversavano a passo di carica la strada con il rosso, lasciandomi indietro a trascinare la gamba come un reduce sudista della Guerra di Secessione mentre urlavo "Non voglio morireeeee".
*Allegato, video esplicativo di come si "balla via il malumore". Jay Kay è talmente bravo che diventa quasi bello. Speriamo che Ivan prenda spunto.
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