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Visualizzazione dei post da aprile, 2010

I grandi perché di Mr. Big - Benzinaio amico

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Non riesco a capire perché i benzinai abbiano tolto la molletta per bloccare l'erogatore, che era davvero comodissima. In primo luogo perché mi piaceva scendere dall'auto con le mie belle scarpe col tacco, gli occhiali scuri, e stupire il benzinaio che si avvicinava per aiutarmi mostrandogli che conoscevo il trucco, benché femmina. In secondo luogo, è una scocciatura dover stare lì in piedi a tenere premuto il grilletto della pistola, soprattutto se sei quasi in riserva e vuoi fare il pieno: stai lì per lunghi minuti che potresti utilizzare benissimo per lavare il parabrezza, o per buttare via la spazzatura accumulata nella tasca della portiera o semplicemente per limarti le unghie. Costernata da questo interrogativo, ho consultato l'enciclopedico Mr. Big, che mi ha prontamente fornito la risposta. Qualora qualcuno di voi abbia spiegazioni diverse è pregato di farcelo sapere. La spiegazione pare essere la seguente: delle gang di ragazzini sembra si divertissero a bloccare ...

Ricetta per non piangere a una cena d'addio

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Su gentile richiesta della mia amica Muffin Woman Pat (che, almeno lei, lascia dei commenti ai miei post), autrice di un bellissimo blog (che potete leggere qui ), voglio rendere pubblica la ricetta per non sembrare la fontana di Trevi durante una cena di addio. Credo possa funzionare anche in altre occasioni commuoventi, mutatis mutandis .  Occorrente: - 5 o 6 commensali più o meno dediti all'alcool e amanti delle occasioni conviviali; - 1 stendino carico di bucato lavato; - cena da 4 portate: antipasto, primo, secondo e dolce (assicurarsi di dover cucinare, in modo da avere una distrazione e anche un po' di intimità in cucina, il che consente di poter eventualmente versare qualche lacrima, inosservati); - 1 amica propensa a parlare di attori bonazzi con un linguaggio da fare impallidire un camallo; - 1 amica propensa a dare corda a questi discorsi e pronta a cogliere le metafore e a rincarare la dose; - 1 amico in grado di suonare male qualche strumento, e che possibi...

Farewell dinner party

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The Road goes ever on and on Down from the door where it began, Now far ahead the Road has gone, And I must follow if I can, Pursuing it with eager feet, Until it joins some larger way Where many paths and errands meet. And whither then? I cannot say J.R.R. Tolkien, The Fellowship of the Ring Gli amici sono la famiglia che ti scegli, è vero. La differenza è che in qualche modo sai che non perderai mai i tuoi famigliari. Mia sorella sarà sempre mia sorella, anche se siamo lontane. Non so, il richiamo del sangue o qualcosa del genere. Invece gli amici si possono perdere per strada; magari non succede, ma c'è il rischio. La Bambina parte oggi. Lo so da 2 mesi che sarebbe partita più o meno in questi giorni, da almeno un mese so anche la data precisa, ma non sono ancora entrata nell'ottica e so già che mi mancherà e aspetterò che torni da un giorno all'altro, come quando era in India. Anche se andremo certamente a trovarla, e anche se credo che non verremo separati dalle n...

Domenica in famiglia

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Finalmente, dopo lunghi mesi e un po' di insistenze, siamo riusciti a organizzare un altro pranzo nel mio ristorante preferito in mezzo alle colline del Monferrato.  Ci tenevo che la N. Baby ci venisse, prima di partire per la sua nuova destinazione. E la Sfinge non era venuto l'altra volta, quindi volevo assolutamente farlo provare anche a lui. Mancavano solo lo Chef e la Ballerina, peccato...  Devo dire che contributo fondamentale all'organizzazione è stato dato dall'Ingegnere, che ha offerto servizio pullman da Milano, ha prenotato il tavolo, e si è presentato con tempismo perfetto sotto casa mia. Inoltre, nonostante previsioni meteo orribili, il Fato ci ha riservato una giornata quasi estiva, temperatura perfetta, sole sfavillante, colline brillanti di erba verde, una brezza deliziosa. Insomma, il Monferrato è celebre non a caso.  Il pranzo è stato a dir poco luculliano, tutto buono, vino ottimo. Perfino i bambini degli altri tavoli non sono stati molesti. Amo il fa...

Con le cuffie nelle orecchie - In fondo al mar

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Esco di casa e mi metto le cuffie nelle orecchie. Mi sento un palombaro. Il mondo intorno si muove ma ne percepisco la vita ovattata, come se fossi sul fondo del mare. Baby when you're gone/I realized I'm in love. Il bar sotto casa ha già chiuso, leggo il labiale del barista che mi dice "CIAO". Per mimesi gli dico "ciao" senza emettere suono e gli faccio un gesto con la mano. Davanti alla pizzeria, credo una delle poche in tutta Milano ancora gestite da veri napoletani , ci sono due che parlano animatamente, gesticolando. Sento che mi osservano mentre passo. Deve essere perché ogni tanto canticchio tra me e me.  Chissà se è vero che una volta la gente canticchiava per strada senza passare per matta. Wake up call/ Caught you in the morning with another one in my bed . C'è ancora qualche camion parcheggiato in attesa di portare via le cose del fuori salone. Davanti a un ristorante c'è un gruppo di amici che si saluta prima di entrare. Davanti a un alt...

La Gatta

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  Quando era piccola, bastava che qualcuno alzasse un po' la voce e lei scoppiava a piangere. Quando doveva parlare con qualcuno per la prima volta arrossiva fino alla punta dei capelli. Qualunque emozione intensa la faceva avvampare, in effetti. Questo la rendeva insicura. Era anche timida. Alle medie aveva deciso che se voleva vivere non doveva lasciare che il mondo la spaventasse, che non avrebbe tenuto più gli occhi bassi. Alla fine delle medie aveva deciso che l'amicizia tradita faceva soffrire troppo, e che non si sarebbe fidata più di nessuno in modo così cieco, totale e irresponsabile. Che non avrebbe permesso che qualcuno la vedesse piangere, che avrebbe cercato di nascondere i suoi punti deboli agli altri mentre lavorava per eliminarli del tutto. Che si sarebbe costruita un'armatura che le consentisse di affrontare il mondo minimizzando i rischi. Al liceo aveva ormai capito che non voleva dover dipendere da nessuno nella sua vita. Intanto aveva imparato a ricacc...

Vertigine

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Sabato mattina ero a Venezia. Perdevo tempo prima di lasciare la stanza d'albergo e mi sono sintonizzata su BBC World News. C'era un giovane ricercatore che parlava degli studi sulla nascita della vita sulla Terra. Vedendo le immagini ricostruite di come doveva essere il nostro pianeta alla sua nascita mi è presa la vertigine. Mi sembrava impossibile trovarmi sullo stesso pianeta   mostrato dalle immagini,   percorso da fiumi di magma incandescente, soffocato da vapori velenosi, deserto e desolato e inospitale. Io stavo stravaccata su un letto morbido, in un palazzo solido - per quanto possono essere solidi i palazzi di Venezia; guardavo su una tv LCD un programma via satellite mentre mandavo sms col cellulare. Indossavo abiti e scarpe. A sera sarei salita in auto e sarei andata verso Parma su un'autostrada trafficata. Mi sembrava impossibile, davvero. Gi à ha del miracoloso che sia nata la vita su questo pianetino ai margini della galassia, ma soffermarmi a riflettere...

Just a perfect day

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...   Drink sangria in the park And then later when it gets dark we go home... Non abbiamo bevuto sangria in effetti, per ò sabato è stata davvero una bellissima giornata. Il cielo era azzurro, faceva caldo, stare in casa sarebbe stato un delitto. Quindi, ci siamo trovati, la Sfinge, lo Chef, la Northern Baby e io per andare a pranzo tutti insieme in un ristorante - strano a dirsi - pugliese. Ammettiamolo, non è stato eccezionale, per ò è stato carino stare insieme. Per dessert un ottimo e ipercalorico gelato. Era cremosissimo e appena fatto come piace a me. Per smaltirlo, quale posto migliore del parco? Prima che ve lo chiediate, no, non abbiamo corso. E no, non abbiamo nemmeno camminato molto. Ci siamo limitati a localizzare il nostro angolino in mezzo agli alberi e ci siamo accasciati sull'erba come se la forza di gravit à fosse improvvisamente aumentata. Poco dopo, mi sono guardata intorno: la Sfinge era la perfetta rappresentazione del Cristo deposto, lo Chef sembrava ...

Siamo esagerate

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Lei: Non vedo l'ora di poter prendere la patente Lui: Non credo che dovresti prendere la patente, voi donne avete i riflessi più  lenti degli uomini. Lei: ma... tua madre ha fatto il corso di rally... Lui: LEI è  speciale. Lei: ... Qualche tempo dopo: Lei: Allora va bene se vengo a trovarti a Giugno a Londra? Lui: S ì , va bene. Visto che io avr ò molto da fare ti ho iscritta a un corso di inglese. Lei: Ma... io volevo stare con te quando sei libero, e il resto del tempo andare in giro, riposarmi... è tutto l'anno che studio... Lui: Beh, dato che vieni qui è meglio che tu approfitti dell'occasione e impari bene l'inglese, invece di perdere tempo. Lei: ... click Le conversazioni di cui sopra NON sono frutto della mia fantasia. Le ho avute ormai tanti anni fa col mio allora ragazzo. Non so se era l'origine turca o il fatto che l ì a Londra frequentasse delle ragazze saudite, ma in quel momento ho capito che forse non era la persona giusta per me. La seconda s...

A Good Man Is Hard to Find

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V olevo scrivere di altro oggi, ma cercando una certa immagine (che non ho trovato) che mi era stata inviata anni fa da un mio amico, mi sono riletta alcuni dei nostri numerosi scambi di e-mail. Ho scaricato dei file musicali che mi aveva inviato e li sto   ascoltando proprio ora, mentre scrivo. Devo dire che erano mail che trasudavano senso dell'umorismo da ogni riga, ancora adesso, a distanza di quasi quattro anni, ho ridacchiato tra me e me, e mi sono tornati alla mente episodi meravigliosi. Per esempio quella volta a N î mes, durante una vacanza estiva di ben quattro giorni in cui abbiamo fatto un giretto in Provenza. Era Ferragosto, ma nel bel mezzo della cena si è messo a diluviare. Ovviamente eravamo protetti solo da una tenda, ma imperterriti abbiamo finito quel che stavamo mangiando, nemmeno due inglesi avrebbero mantenuto il nostro aplomb, e appena ci siamo alzati da tavola la tenda ha ceduto causando un'inondazione; scampata per un pelo. Non potendo andare a farci...

Easter Sister

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Poiché la nostra madre snaturata ci ha abbandonate al nostro destino per andare a farsi una gita con una sua amica, privandomi così del tradizionale pranzo in famiglia a base di abbacchio, onde evitare di stare una qui e una là in solitudine, ho mosso il mio pesante deretano e a bordo della mia macchinina celeste mi sono diretta nella capitale italiana del cibo, dove risiede la mia sorellina: Parma. In cambio del mio avvento, mi sono fatta promettere l'abbacchio al forno, così ho salvato capra e cavoli: ho passato comunque una Pasqua in famiglia, con mia sorella e il suo coinquilino, il mitico Dottor R, e ho avuto il mio pranzo pasquale. Ieri sera abbiamo mangiato in un ottimo ristorante, insieme ai nostri amici che si sono fatti in anticipo la gita fuori porta. Il tempo è stato clemente, non è piovuto nella serata, quindi abbiamo anche avuto modo di smaltire il lauto pasto con una bella passeggiata in centro. Oggi mia sorella ha tenuto fede alla promessa e mi ha cucinato...

Gente del Nord

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Ieri sera sono andata a cena con non una, ma ben due Nothern Babies. La seconda era amica della prima, ovviamente, in visita per Pasqua in Italia. Oltre a provare un ristorante vicino a casa dove abbiamo mangiato molto bene, e dove le porzioni non sono nemmeno così risicate, nonostante previsioni allarmanti, ho potuto ampliare le mie conoscenze di una cultura diversa dalla mia, che è sempre molto interessante. Ovviamente ci sono differenze. Però in realtà non sono così insormontabili. Almeno per me, ma è anche vero che io sono un po' atipica come italiana. Comunque, ho scoperto che il cibo non riveste un ruolo centrale nella vita solo per noi italiani; rivestirebbe un ruolo centrale anche per tutti gli altri, se solo le rispettive cucine nazionali fossero così buone. Non voglio fare del campanilismo, non conosco la cucina Finlandese, ma riporto esattamente quanto mi è stato detto dalle mie convitate, anche se sono certa che quando andrò in Finlandia a trovare la mia amica e potr...

Pubblicità ingannevole

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I film degli anni '80 mi hanno rovinata. Mi hanno fatto crescere con l'idea che sarebbe stato relativamente semplice fare una carriera folgorante; mi sarebbe bastato studiare, avere un cervello funzionante, avere un guardaroba fornito, essere informata, puntuale, e metterci passione. Due film in particolare mi hanno fuorviata, perché hanno entrambi il lieto fine: Una donna in carriera (Working Girl) e Il segreto del mio successo ( The Secret of My Succe$s). C'è sempre la protagonista, o il protagonista, che è una/uno spiantato ma ambiziosissimo, con idee rivoluzionarie che restano inascoltate finché, assumendo una falsa identità, riesce a farsi prendere sul serio, a salvare la situazione personale e aziendale e a sconfiggere l'antagonista che cerca in tutti i modi di mettergli/le i bastoni tra le ruote. Ah, ovviamente nel fare ciò conosce anche una persona meravigliosa, che di solito è già arrivata a un buon livello di carriera, che si innamora di lei...